Il primo passo verso un graduale ritorno alla normalità è stato compiuto. In Italia, a partire da oggi, venerdì 11 febbraio, cade l’obbligo di mascherine all’aperto. Il governo Draghi, con una prima rimozione dei dispositivi di protezione, intende procedere in maniera graduale sulla strada che da oggi in avanti porterà ad un allentamento di tutte le altre restrizioni in vigore nella Penisola. Green pass e obbligo vaccinale per gli over 50 rimangono previsti fino al 15 giugno, ma non si esclude che alcuni divieti possano cadere anche prima del 31 marzo, data di scadenza dello stato di emergenza. Decisivi per la decisione saranno i dati relativi al calo dei contagi e dei ricoveri.
Dopo quasi un anno e mezzo (l’obbligo di indossare un dispositivo di protezione era in vigore da ottobre 2020) da oggi sarà quindi possibile circolare per le strade a viso scoperto, con le dovute eccezioni e accortezze. In casi di assembramenti, infatti, l’obbligo rimane in vigore, come ricorda il Ministero della salute. Si potrà però stare senza mascherine anche nelle piste di discoteche e sale da ballo, che riaprono a loro volta stasera e che sperano di poter presto rimuovere la capienza dimezzata.
I numeri sono promettenti. Con contagi e tasso di positività in calo la speranza di ottenere degli allentamenti anche sull’obbligo di Green pass va concretizzandosi. Come sottolineato al «Corriere della Sera» dal sottosegretario alla salute Andrea Costa «credo che già dal mese di marzo si possa prevedere un allentamento del Green pass, in maniera graduale, partendo dai luoghi all’aperto». Più precisamente, gli obiettivi sarebbero quelli di eliminare la necessità di richiedere il pass rafforzato già prima del 31 marzo, per tutte la attività all’aperto in cui è previsto, come nei ristoranti e negli stadi. Inoltre, l’allentamento prevederebbe anche l’abolizione del Green pass base, attualmente necessario per accedere in banche, uffici postali e pubblici, e nei negozi. Infine, nel giorno di fine dello stato d’emergenza, il certificato potrebbe cadere anche per quanto riguarda i locali al chiuso, come cinema, teatri, musei e all’interno dei ristoranti, nonché sui mezzi di trasporto locali. Tuttavia, il senatore e sottosegretario del Ministero della salute, Pierpaorlo Sileri, citato dal «Corsera», chiede più prudenza, concordando con la necessità di fare una revisione del sistema, ma rimarcando che sia una mossa «prematura» quella di revocare l’obbligo di Green pass. Il medico si mostra invece più ottimista verso l’abolizione dell’isolamento per i positivi asintomatici. «Come la Gran Bretagna, anche noi arriveremo alla revoca dell’isolamento quando sarà dimostrata la sicurezza e avremo ospedali molto più vuoti». La possibilità di procedere con un percorso graduale verso la rimozione totale della certificazione verde resta dunque la modalità più gettonata.
Rimane in vigore l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 in alcuni ambienti e circostanze: allo stadio, ma anche nei dieci giorni di autosorveglianza per coloro che – pur vaccinati – hanno avuto un contatto stretto con un positivo. Coloro che non sono vaccinati devono indossarle a loro volta, ma per cinque giorni e dopo averne fatti altrettanti in isolamento domiciliare.
Fonte: Corriere del Ticino