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Nez Rouge in versione «ridotta», ma non in Ticino

24 Ottobre 2021

Alcune sezioni hanno rinunciato a offrire i loro servizi sotto le festività di fine anno – Nel nostro cantone i volontari dovranno avere un certificato COVID, le mascherine saranno obbligatorie sia per gli autisti sia per gli utenti del servizio e saranno applicati dei protocolli di disinfezione

Sullo sfondo della pandemia e delle misure sanitarie, Nez Rouge condurrà un’operazione ridotta per le festività di fine anno, con circa la metà delle sezioni della rete. Saranno 10, fra cui quella ticinese, in strada per riaccompagnare a casa le persone che non se la sentono di guidare.

Un po’ più della metà delle sezioni ha rinunciato a offrire i servizi che tradizionalmente accompagnano le feste di fine anno e che coprono la maggior parte del paese, ha detto all’agenzia Keystone-ATS Christel Sommer, direttrice operativa di Nez Rouge Svizzera. «Non c’è un solo fattore che influenza la decisione, è soprattutto la valutazione di ogni squadra di volontari». «Anche se i problemi sanitari sono gli stessi ovunque, le sensibilità delle sezioni sono diverse», ha aggiunto Sommer. L’organizzazione lascia quindi la scelta a ciascuna sezione poiché non vuole entrare nelle «polemiche sanitarie».

In ogni caso i volontari dovranno avere un certificato COVID, le mascherine saranno obbligatorie sia per gli autisti sia per gli utenti del servizio e saranno applicati dei protocolli di disinfezione.

Le reti che hanno rinunciato all’operazione – ha precisato Christel Sommer – hanno addotto diversi argomenti: difficoltà ad organizzare le serate di preparazione, riluttanza a indossare la maschera obbligatoria, incapacità di applicare o far rispettare il concetto sanitario, mancanza di volontari che rispondono all’appello o paura di generare un focolaio di infezione.

«Importata» dal Quebec (Canada), l’idea Nez Rouge ha per obiettivo la prevenzione e la sensibilizzazione per ridurre il numero di incidenti stradali. Durante le festività natalizie volontari riportano a casa le persone stanche, che hanno bevuto troppo o hanno assunto droghe o medicamenti. L’operazione ha avuto i suoi esordi nel 1990 in Svizzera, nel canton Giura, dove ha tuttora sede – a Porrentruy – l’organizzazione a livello nazionale. Dal 1990 al 2019 – l’anno scorso a causa della pandemia il servizio non è stato offerto – a livello nazionale i trasporti sono stati in tutto oltre 238’000, effettuati da più di 170’000 volontari per un totale di quasi mezzo milione di persone accompagnate e oltre 9 milioni di chilometri percorsi.

Fonte: Corriere del Ticino

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