Non creiamo un’inutile suspense: la decisione definitiva verrà presa a fine mese, quando i principali carnevali della Svizzera italiana si incontreranno con il gruppo di lavoro cantonale «Grandi manifestazioni». Fra tre settimane scarse sapremo dunque se – dopo un anno (per alcuni addirittura due) di pausa a causa, naturalmente, della pandemia – si potrà tornare a festeggiare i bagordi e in che forma (edizione normale o ridotta?). Come appreso dal CdT, la novità principale potrebbe consistere nell’introduzione (per il Rabadan di Bellinzona, ma non solo) dell’acquisto online del biglietto per poter accedere al villaggio dei frizzi e lazzi con tanto di codice QR e previa presentazione del certificato Covid o con tampone. Non è neppure esclusa l’App, idea quest’ultima avanzata ad inizio estate dal Nebiopoli di Chiasso con l’obiettivo di monitorare gli accessi, il numero di partecipanti e assicurare la tracciabilità.
La sicurezza del popolo carnascialesco viene prima di tutto. I comitati organizzatori ne sono perfettamente consapevoli. Ma d’altra parte c’è anche il desiderio di consentire ai festaioli di divertirsi nel rispetto delle disposizioni sanitarie. Ecco perché si stanno valutando più ipotesi; e ci si è persino affidati a delle ditte ticinesi per elaborare delle idee innovative per un carnevale senza patemi d’animo per quanto riguarda il virus. Certo, l’ultima parola spetterà al Consiglio di Stato. La decisione, l’abbiamo detto, cadrà in tempi brevissimi. Nel frattempo abbiamo appreso che i vertici del Rabadan, ad esempio, nelle prossime settimane avranno un faccia a faccia con i carristi, i gruppi e le guggen. Si stabilirà se sono pronti ad assumersi il rischio qualora – a seguito di un’impennata di contagi in inverno – i bagordi non dovessero svolgersi pur essendo già tutto pronto.
A questo proposito si tratta di presentare, altresì, un preventivo a Cantone e Confederazione; in questo modo si andrà a fissare lo «scudo di protezione» per i costi scoperti, che tutela gli organizzatori dei grandi eventi in caso di annullamento. Per il resto, al momento, è ancora prematuro esprimersi su altre questioni aperte e tutt’altro che secondarie. Del tipo: quante persone al massimo nel capannone e nelle tendine? I cortei mascherati potranno essere svolti? A quanto ammontano i costi aggiuntivi per le misure di protezione? Oltre alla maschera… servirà la mascherina obbligatoria?
«Stiamo organizzando l’edizione 2022. Nel caso in cui l’evoluzione epidemiologica dovesse peggiorare, allora ci adatteremmo». Il presidente del carnevale Lingera di Roveredo Simone Giudicetti ha voglia di regalare ai concittadini e ai festaioli del Moesano qualche giorno di spensieratezza dal 16 al 20 febbraio: «I permessi comunali già ci sono, così come la volontà di allestire un programma particolare per l’edizione numero 60. Poi dovremo vedere in che forma e in che modalità, ad esempio se con il biglietto ed il Covid Pass».
Fonte: Corriere del Ticino