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La Svizzera sigla un contratto per un farmaco anti Covid

21 Aprile 2021

Concluso oggi un accordo tra autorità elvetiche e Roche per l’acquisto di 3’000 dosi di un medicamento promettente

La Confederazione, oltre ai vaccini, ha deciso di puntare anche su medicamenti promettenti contro il coronavirus: l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha annunciato oggi di aver concluso un contratto con il gigante basilese Roche per l’acquisto di 3’000 dosi. I primi trattamenti saranno disponibili da metà maggio 2021 per alcuni gruppi di pazienti a rischio, indica l’UFSP in una nota odierna, precisando che l’importo è confidenziale.

Il medicamento di Roche contro il COVID potrà essere commercializzato prima della decisione di omologazione. Swissmedic ha infatti dato il via libera all’immissione sul mercato dei principi attivi del RegN-Cov2.

Il 14 aprile il Consiglio federale ha deciso di inserire nell’ordinanza 3 COVID-19 i principi attivi casirivimab e imdevimab contenuti nel medicamento, spiega un comunicato di Swissmedic. I principi attivi elencati in un allegato dell’ordinanza possono essere utilizzati senza omologazione per il trattamento di pazienti affetti da COVID-19, a determinate condizioni e previa presentazione di una domanda di omologazione a Swissmedic. Roche ha già inoltrato la richiesta e può quindi commercializzare il farmaco prima che Swissmedic abbia completato la procedura abituale per verificare qualità, sicurezza ed efficacia.

Anticorpi artificiali contro il Covid

Il RegN-Cov2 contiene un cocktail di anticorpi artificiali che permette di sviluppare una difesa contro il Covid e le esperienze condotte finora hanno dimostrato che permette di attenuare e il decorso della malattia. Gli Stati Uniti hanno autorizzato lo scorso novembre l’uso di emergenza di questo medicamento per il trattamento delle forme da lievi a moderate di COVID-19 in pazienti a rischio di sviluppare una forma grave della malattia. Il medicamento viene utilizzato anche nell’UE senza omologazione sulla base di una raccomandazione positiva del Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP), precisa la nota.

Lo scorso mercoledì il Consiglio federale aveva reso noto di voler fare in modo che le terapie combinate con anticorpi monoclonali – per proteggere anche le persone che non possono farsi vaccinare – fossero disponibili al più presto in Svizzera.

Fonte: La Regione

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