A severe condizioni e se il virus rallenterà la sua corsa, da luglio i Cantoni potranno autorizzare lo svolgimento di grandi eventi fino a 3.000 partecipanti e, da settembre, questo limite potrà essere innalzato a 10.000 persone. La consultazione è stata avviata con gli Esecutivi cantonali, le Città, i Comuni e le organizzazioni mantello del settore, ma la categoria potrebbe effettivamente tornare a respirare, per dirla con le parole del direttore artistico di LuganoMusica Etienne Reymond da noi contattato a pochi minuti dalla conclusione della conferenza stampa da Berna durante la quale il Consiglio federale ha definito i prossimi possibili passi. «È un sollievo e una buonissima notizia – esclama -, per di più, se il Cantone selezionasse uno dei concerti di LuganoMusica in programma a giugno come evento pilota sarebbe la ciliegina sulla torta».
Eventi pilota, sì. Perché l’Esecutivo intende probabilmente seguire le orme di altri Paesi, come l’Olanda, la Spagna e la Gran Bretagna, che negli scorsi mesi hanno deciso di mettere in campo delle prove di normalità con degli esperimenti scientifici per testare se in futuro sarà effettivamente possibile tornare ad ascoltare musica dal vivo. Per tutto il mese di giugno, i sette saggi hanno deciso che i Cantoni devono poter autorizzare lo svolgimento di tre manifestazioni selezionate con un numero di partecipanti compreso fra 300 e 600 persone allo scopo di verificare se e come i piani di protezione per i grandi eventi siano attuabili e soprattutto sicuri. Un sollievo, diceva Reymond, soprattutto per «gli artisti e gli indipendenti che hanno sofferto molto, ma anche per il pubblico che aspetta ormai da 5 mesi di poter tornare nelle nostre sale».
Le prospettive di pianificazioni degli eventi del Consiglio federale «premiano la determinazione dimostrata da presidenza, consiglio di amministrazione e direzione» ed evidenziano «la volontà politica e collettiva di andare avanti e far ripartire gli eventi pubblici e il settore della cultura», secondo il direttore operativo del Film Festival di Locarno Raphaël Brunschwig. Piazza Grande potrebbe tornare ad animarsi nuovamente. Un luogo chiave – conferma Brunschwig – per tornare ad allacciare il legame con il pubblico, ma anche per il meccanismo di finanziamento del festival che rappresenta l’equilibrio tra pubblico e privato. Le variabili in gioco, si sa, continuano a essere molteplici, ma «tutto quello che può aiutare a comprendere come riuscire ad organizzare un grande evento in piena sicurezza – come la fase pilota – devono essere accolte positivamente», chiosa il direttore operativo.
Fonte: Corriere del Ticino