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Test a tappeto, «ora il Ticino deve agire»

8 Marzo 2021

Le associazioni economiche cantonali chiedono al Consiglio di Stato un rapido piano cantonale di test mirati e ripetitivi a fronte dell’evoluzione della strategia del Governo federale

Dopo l’evoluzione della strategia dei test da parte del Consiglio federale per depistare il coronavirus, ora il Consiglio di Stato ticinese deve mettere rapidamente in atto un piano cantonale di test mirati e ripetitivi. È questo in estrema sintesi quanto chiedono le associazioni economiche cantonali (Associazione bancaria ticinese, Associazione industrie ticinesi, Camera di commercio Cantone Ticino, Distribuzione ticinese, Società svizzera impresari costruttori) in un comunicato congiunto. «Invitiamo il Consiglio di Stato, come richiesto dal Consiglio federale nella consultazione avviata venerdì 5 marzo, ad approntare e mettere in atto un piano cantonale, il cui costo sarà assunto dalla Confederazione a partire da lunedì 15 marzo. Ciò presuppone che il Cantone realizzi rapidamente le strutture adatte e la logistica necessaria», scrivono i firmatari.

Per quanto concerne il mondo del lavoro, il Consiglio federale ha indicato che i test di depistaggio devono avvenire in azienda, allo scopo di ridurre sensibilmente gli spostamenti delle persone. «Le aziende devono attuare tutte le misure necessarie per effettuare i test di depistaggio, ma la loro messa in atto dovrebbe avvenire prima di tutto facendo richiesta al Cantone, che poi dovrà coordinare la consegna dei test alle aziende, il ritiro dei campioni prelevati e l’attività dei laboratori incaricati», rilevano le associazioni economiche che si attendono rapidità, assenza di burocrazia e ostacoli particolare per quanto riguarda le procedure di richiesta dei test da parte delle aziende e le diverse attività di coordinamento. Di fronte all’«evidenza dei ritardi» nella somministrazione dei vaccini, le associazioni economiche ribadiscono che «la strategia delle autorità non può basarsi esclusivamente su chiusure totali e parziali delle attività economiche, che stanno causando ingenti danni non solo economici ma anche sociali. Pertanto, è necessario proprio estendere senza indugi l’utilizzo dei test di depistaggio del coronavirus su larga scala».

Fonte: Corriere del Ticino

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