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Berset vuole chiudere i negozi e aumentare l’home office

12 Gennaio 2021

Il consigliere federale, rivela il «Tages Anzeiger», ha inviato una e-mail agli altri Dipartimenti dicendosi particolarmente preoccupato per la variante britannica

La tempesta sta arrivando. Così, almeno, ha lasciato intendere il consigliere federale Alain Berset in una e-mail inviata agli altri Dipartimenti: la variante britannica, altamente contagiosa, si sta diffondendo sempre di più in Svizzera, tant’è che ogni due settimane il numero dei casi raddoppia. A rivelare il contenuto dell’e-mail è il «Tages Anzeiger», che ribadisce la posizione di Berset, capo del Dipartimento federale dell’interno: se le attuali misure non verranno inasprite, ci sarà un’esplosione di infezioni e nello spazio di poche settimane gli ospedali rischieranno il collasso. Per questo, Berset chiede la chiusura dei negozi, requisiti più severi per l’uso della mascherina sul posto di lavoro e, ancora, che tutte le misure di inasprimento inviate ai Cantoni settimana scorsa vengano «pienamente» attuate nei prossimi giorni. Nel dettaglio, secondo una persona vicina al Consiglio federale citata dal «Tagi» le misure che verranno pronunciate mercoledì sono:

  • la chiusura di negozi e mercati che non vendono beni di uso quotidiano. Sono esclusi i negozi di alimentari, le farmacie, gli ottici e i negozi di apparecchi acustici, i fornitori di servizi di telecomunicazione, i negozi di riparazione e manutenzione, comprese le lavanderie, i negozi di fiori, i negozi di edilizia e giardinaggio e i mercati del bestiame all’aperto. Il ritiro della merce ordinata dovrebbe rimanere possibile;
  • chiusura di servizi come i parrucchieri tra le 19.00 e le 6.00 e la domenica;
  • obbligo di indossare le maschere in tutte le aree interne, ora anche in tutti i luoghi di lavoro, anche se le distanze sono rispettate;
  • aumento dell’home office «dove possibile e fattibile con uno sforzo ragionevole»;
  • un massimo di 10 persone in occasione di eventi privati e riunioni all’aperto.

Queste misure rappresenterebbero il minimo. Sul tavolo, infatti, vi sarebbero anche la chiusura di hotel e stazioni sciistiche come, al di là di quanto detto, dei parrucchieri. In cambio, spiega ancora il «Tages Anzeiger», vi sarebbe una compensazione finanziaria ancora più generosa rispetto al passato. In tal senso, Guy Parmelin aveva parlato di semplificare le procedure per accedere agli aiuti. E attenzione, perché i Cantoni dovrebbero contribuire per un terzo mentre il resto sarà finanziato dalla Confederazione.

Fonte: Corriere del Ticino

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