In Ticino il lockdown sessuale è scattato prima delle misure anti-Covid introdotte nell’ambito della ristorazione, dei cinema, dello sport. Ed è più ferreo e severo. Nei letti dei ticinesi il limite agli assembramenti sembra essersi ridotto a una persona sola.
Che le abitudini sessuali siano cambiate un po’ ovunque, con il Covid, lo dicono da mesi le statistiche dei social network dedicati alla ricerca di avventure amorose. Gli utenti di Tinder, Grindr, Badoo non sono diminuiti, al contrario: ai rapporti fisici però si sono sostituiti i video e le chat a distanza.
In Ticino la conferma arriva dalle associazioni attive sul fronte della prevenzione sessuale. «Le consultazioni sono nettamente diminuite negli scorsi mesi» spiega Vittorio Degli Antoni di Zona Protetta. «Il motivo non è legato all’accessibilità, trattandosi di consulenze telefoniche da remoto. La spiegazione è che, evidentemente, la gente fa meno sesso occasionale».
Anche la richiesta di preservativi – distribuiti tradizionalmente dall’associazione – è calata molto, come il numero dei test per le malattie sessualmente trasmissibili. «Abbiamo dimezzato il servizio per mancanza di domanda» spiega Dell’Antoni. «I nostri utenti principali sono rimasti i giovani adulti, tra i 20 e i 30 anni. Le altre fasce d’età sono praticamente scomparse».
Il trend è confermato dall’Ufficio di salute pubblica (Ufsp). Con l’aumento dei positivi al Covid, i positivi all’Hiv sono diminuiti in tutta la Svizzera: da 81 a 33 casi, anno su anno. Anche le infezioni da sifilide sono crollate: nei primi undici mesi del 2019 erano state 1042, quest’anno solo 578. In Ticino i numeri sono ridotti (nessun caso di Aids l’anno scorso, 53 di sifilide) ma il discorso non cambia.
Niente scappatelle o avventure di una notte: i ticinesi insomma anche nell’alcova sembrano seguire le direttive istituzionali. Nei giorni scorsi l’Ufsp ha sottolineato che il sesso occasionale «comporta un grande rischio» di contrarre il Covid. A chi proprio non può farne a meno si raccomanda di «fare entrambi una doccia prima dell’amplesso».
Ma non tutti sono d’accordo. La doccia o altre precauzioni «non servono a niente se uno dei due partner è positivo» ha dichiarato l’infettivologo Andreas Cerny della clinica Moncucco. «Tuttavia il rischio nel complesso è minore che partecipando ad esempio a una festa privata con una decina di persone».
Fonte: 20 Minuti