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Con l’home office le scrivanie vanno a ruba

12 Novembre 2020

All’Ikea un terzo dei mobili per l’ufficio è esaurito. Molto richiesti anche le sedie e gli scaffali. Conforama invece ha anticipato la tendenza, aumentando le scorte disponibili già dopo la prima ondata.

Per aiutare a contrastare la diffusione del coronavirus, in ottobre il consiglio federale aveva raccomandato di lavorare da casa, quando possibile. Pochi però i cittadini che disponevano già di una postazione completa presso la propria abitazione. Per rimediare gli svizzeri hanno quindi “assaltato” i negozi di mobili.

Ikea ad esempio è riuscita a malapena a far fronte alla domanda, e molti mobili per l’ufficio risultano esauriti: «A causa della situazione attuale, non riusciamo a soddisfare le esigenze dei nostri clienti in alcuni settori. Abbiamo riscontrato difficoltà di consegna in circa un terzo dei nostri mobili per l’ufficio» ha dichiarato a 20 Minuten la portavoce del negozio svedese. «In media i dati di vendita sono più che raddoppiati». I più gettonati sono le scrivanie regolabili, sia manualmente che elettronicamente. Una tendenza che però, sottolinea Crivelli, è nata già da marzo, con la prima ondata.

Ma Ikea non è la sola a trovarsi in difficoltà. «Alcuni prodotti scarseggiano» afferma Micasa, del gruppo Migros. Vendite elevate vengono registrate soprattutto per sedie, scrivanie e scaffali.

Anche Livique, di Coop, ha dichiarato che le vendite dei mobili per l’ufficio sono aumentate «in modo sproporzionato». Anche in questo caso le più richieste sono le scrivanie ad altezza regolabile e le sedie.

Pfister sta riuscendo a tenere il passo con la produzione, ma i tempi di consegna, fa sapere l’azienda, si sono leggermente allungati.

Chi non si è fatto trovare impreparato sembra essere Conforama, che ha registrato un aumento delle vendite di sedie, scrivanie e altri prodotti per l’ufficio fino al 350%. Il tutto senza particolari “buchi” di merce. «Al momento quasi nessuno dei prodotti richiesti è esaurito». Dopo la richiesta in primavera, l’azienda aveva «anticipato la tendenza, e ha reagito per evitare difficoltà».

Fonte: Tio.ch

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