Un po’ come al Giro d’Italia o nell’Nba, l’esercito ha creato una «bolla» per impedire che il virus entri nelle caserme da qui alla fine della scuola reclute. In concreto è stato deciso che i giovani, sono circa 10mila i militi attualmente impegnati nella sedicesima delle diciotto settimane di istruzione, non potranno beneficiare di congedi generali per il rientro a casa sino a fine ottobre.
Con questa misura, spiega la Difesa, «è possibile fornire un contributo affinché le scuole reclute si concludano regolarmente e tutti i militari possano essere licenziati in buone condizioni di salute». Grazie a questa «bolla grigioverde» ha dichiarato al Blick il portavoce Daniel Reist, «vogliamo proteggere le reclute dai contagi e nell’esercito sono meglio protette rispetto all’esterno». A conferma di ciò Reist ha detto che attualmente sono 24 i casi di contagi nell’esercito.
Il coprifuoco in caserma non ha ovviamente fatto esultare i soldati.