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Le sardine con la mascherina (a metà)

22 Ottobre 2020

Mezzi pubblici affollati: a Lugano la situazione più problematica. Un 17enne con l’asma: «Ho paura».
Bus e treni «stracarichi» negli orari di punta. Lo sfogo di studenti e pendolari. La Tpl: a dicembre nove nuovi bus. «Ma non siamo poliziotti»

La mascherina funziona anche in una scatola di sardine? Una domanda a cui potranno rispondere forse, un giorno, gli esperti di Covid. I passeggeri della linea 4 della Tpl se lo chiedono da un po’. E anche quelli della linea 6. Sui mezzi pubblici il malumore monta assieme ai contagi della “seconda ondata”.

«Regole trascurate» – Autobus affollati, volti coperti solo a metà. Le lamentele rimbalzano dai treni ai bus, dai bus ai treni, con epicentro la Stazione di Lugano. «L’obbligo d’indossare la mascherina in stazione viene trascurato da troppa gente» segnala Mara, che ogni giorno arriva dal Malcantone con il treno Flp. «Non viene svolto alcun tipo di controllo».

Il 17enne con l’asma – Marco, studente della Spai di Trevano, rincara la dose: dalla stazione a Canobbio (linea 4) i bus nelle ore di punta «sono decisamente sovraffollati» e «tocca viaggiare in piedi, uno contro l’altro». Il 17enne soffre d’asma e – dice – ha paura a tornare a casa. «Mio padre ha lo stesso disturbo. Ma non ho altro mezzo di venire a scuola».

«Neanche una risposta» – Anche sulle linee Arl i malumori non mancano. La 461 (Tesserete-Villa Luganese) passa anch’essa dalla stazione e «trovare un posto è impossibile» lamenta una terza lettrice. «Stiamo tutti appiccicati, sinceramente sono preoccupata. Ho scritto alla direzione, e non mi hanno nemmeno risposto».

«Problemi su alcune linee» – Il problema dell’affollamento non è nuovo, in realtà. E dopo il lockdown è tornato in modo preponderante. Le Ffs hanno invitato più volte l’utenza a scaglionarsi su orari diversi, accordandosi fra l’altro con la Supsi per differire l’entrata e l’uscita degli studenti. In generale sono le scuole a dettare il ritmo dell’affollamento. E alle aziende di trasporti tocca adeguarsi di conseguenza. «Abbiamo introdotto una serie di corse di supporto negli orari di punta» spiegano dalla Tpl. «Questo non toglie che alcune linee abbiano dei problemi, purtroppo». L’azienda ha acquistato nove autobus di rinforzo che arriveranno a dicembre, e verranno impiegati in base alle esigenze.

«Non siamo poliziotti» – Intanto il tema è finito anche sul tavolo del Decs: lunedì un’interrogazione dei deputati dell’Mps ha chiesto al Cantone di potenziare le corse scolastiche. Quanto ai controlli sulle mascherine, le aziende di trasporti sono unanimi. «Non tocca a noi fare da poliziotti» spiegano ancora dalla Tpl. Il compito del personale di controllo «è semmai sensibilizzare e ricordare le regole» ma le denunce spettano alla polizia.

Fonte: Tio.ch

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