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Pigioni commerciali, pronta la legge ma il Governo resta contrario

18 Settembre 2020

La norma per permettere agli esercizi commerciali di pagare solo il 40% della pigione per tutto il periodo del «lockdown» è pronta per l’esame parlamentare

La legge per permettere agli esercizi commerciali di pagare solo il 40% della pigione per tutto il periodo del «lockdown» è pronta per l’esame parlamentare. Il Consiglio federale continua però ad essere fortemente contrario a tale disposizione, tanto che nel messaggio licenziato oggi afferma di non voler chiedere alla Camere di approvate il disegno di legge.

In una nota, il governo ribadisce la propria posizione espressa finora, cioè di non voler intervenire nei rapporti di diritto privato tra locatari e locatori. Già durante i dibattiti in parlamento, poi sfociati in una mozione che chiedeva appunto la riduzione delle pigioni, il consigliere federale Guy Parmelin aveva detto di preferire soluzioni amichevoli tra le parti e rinviato alla possibilità per i gestori di far capo a crediti agevolati per superare il momento difficile.

Dopo che le due Camere hanno approvato la mozione citata, il governo non ha avuto scelta e ha dovuto preparare un disegno di legge. Quest’ultimo si riallaccia direttamente al testo delle due mozioni presentate dalle Commissioni, precisa l’esecutivo nella nota.

L’esecutivo non manca di sottolineare come la procedura di consultazione abbia dato risultati contrastati: undici Cantoni, due partiti e le associazioni economiche, immobiliari e dei locatori respingono il disegno di legge. Lo approvano invece otto Cantoni, quattro partiti, l’Unione delle città svizzere, le organizzazioni dei locatari nonché le associazioni del settore della ristorazione e le associazioni professionali. Le singole disposizioni sono inoltre state criticate da entrambe le parti, che considerano il progetto o eccessivo o troppo moderato.

La legge licenziata oggi prevede uno sconto del 40% dell’affitto ai ristoratori e gestori di altre attività accessibili al pubblico. Tale soluzione vale fino a un tetto massimo di 20 mila franchi di affitto mensile ed è valida per il periodo in cui sono costrette a restare chiuse a causa delle misure disposte dalle autorità. Per chi ha dovuto solo ridurre l’attività, questa soluzione si applicherebbe per due mesi al massimo.

Per le pigioni comprese tra 15 e 20 mila franchi, le parti – affittuario e proprietario – possono decidere di non applicare il presente disciplinamento (clausola opt-out). Eventuali accordi già conclusi tra le parti restano inoltre validi. La legge prevede anche che i locatori potranno chiedere un’indennità alla Confederazione nei casi di rigore.

Fonte: Corriere del Ticino

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