In seguito alla nuova ordinanza firmata dal ministro dalla Salute italiano Roberto Speranza, che prevede l’obbligo di effettuare un tampone entro 48 ore dal ritorno da Paesi a rischio come Spagna, Grecia, Malta e Croazia, alcuni ticinesi già partiti per le vacanze si sono trovati spiazzati. «Cosa faccio al mio rientro, visto che atterro in un aeroporto italiano?», è il dubbio che serpeggia tra gli svizzeri partiti per il mare, in particolare per le isole spagnole e la Grecia. Sulla questione fa chiarezza la Polizia di frontiera dell’aeroporto Milano Malpensa, che, da noi contattata, spiega: «La misura vale per i cittadini italiani che tornano da Stati a rischio (per l’Italia, ndr) o turisti che intendono soggiornare nel nostro Paese. All’aeroporto vengono effettuati i controlli, ma non i tamponi». Per un ticinese che dovesse rientrare da un Paese a rischio non è previsto alcun test, se una volta atterrato torna subito in Svizzera. La Polizia di frontiera spiega: «È raccomandato però l’utilizzo di un mezzo di trasporto privato. Una volta superato il confine spetterà al viaggiatore rispettare le regole previste dalle autorità sanitarie elvetiche, qualora fosse stato in un Paese a rischio per la Svizzera». Nel caso di utilizzo di un mezzo pubblico, sono necessari il rispetto del distanziamento sociale e l’utilizzo obbligatorio della mascherina. Ricordiamo che per chi rientra in Svizzera da uno dei Paesi a rischio (vedi lista sotto) è obbligatorio osservare un periodo di quarantena di 10 giorni e contattare l’Ufficio del medico cantonale.
La lista aggiornata dei Paesi a rischio:
Fonte: Corriere del Ticino