Nella seduta del 12 giugno, il Consiglio federale ha preso atto della decisione del del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), di sopprimere dal 15 giugno 2020, come annunciato una settimana fa, le vigenti restrizioni d’entrata per tutti gli Stati Schengen. Da tale data, con l’eliminazione degli Stati Schengen dall’elenco dei Paesi e delle regioni a rischio, decadono tutte le restrizioni all’entrata di chi proviene dallo spazio Schengen.
Da lunedì cessa anche il divieto di importare beni per uso privato acquistati durante un viaggio effettuato esclusivamente per fare shopping, il cosiddetto turismo dello shopping.
Sono inoltre riaperti tutti i valichi di frontiera. L’Amministrazione federale delle dogane (AFD) continuerà a eseguire come al solito controlli basati sul rischio per impedire il contrabbando e la criminalità transfrontaliera, si precisa nella nota governativa odierna.
Nessuna riapertura è invece prevista invece per gli Stati terzi. Il Consiglio federale deciderà in un secondo tempo e d’intesa con gli Stati Schengen, in merito all’allentamento delle restrizioni d’entrata nei confronti di questi Paesi non membri dell’Unione europea e dell’AELS, si precisa nel comunicato.
La strategia del Consiglio federale è in linea con quella di molti Paesi europei. In occasione di una teleconferenza informale dei ministri degli interni degli Stati Schengen tenutasi venerdì scorso, numerosi ministri hanno auspicato un ritorno alla normalità e la revoca dei controlli alle frontiere interne in Europa dal 15 giugno.